Racket e usura

L’usura, drammatica piaga sociale, che ferisce la dignità inviolabile della persona umana (Jorge Mario Bergoglio)

Racket e usura

La lotta al fenomeno del racket e dell’usura prevede da un lato azioni e misure repressive nei confronti di coloro che gestiscono  le attività illegali e dall’altro il sostegno  delle istituzioni e delle leggi dello Stato alle vittime. Accanto alle istituzioni operano le associazioni del terzo settore che sono impegnati in progetti di accompagnamento a coloro che si ribellano.
Le ultime norme in materia, tra l’altro, hanno inasprito le pene per gli usurai, prevedendo anche il sequestro e la confisca dei beni.

Racket

Il racket , o ‘pizzo’, è una forma di estorsione criminale nei confronti di operatori economici e di chi detiene la proprietà di un’azienda (negozio, cantiere, fabbrica) che produce reddito. L’estorsore applica una strategia di minaccia e intimidazione per spaventare l’operatore economico (senza tuttavia annientarlo, per non perdere una fonte di reddito). L’estorsore si manifesta poi per offrire protezione in cambio di somme di denaro, appunto il ‘pizzo’.

Usura

L’usura è lo sfruttamento del bisogno di denaro di un altro individuo per procacciarsi un forte guadagno illecito. Nel rapporto usurario ci sono dunque la necessità di denaro e un’offerta che può apparire come un’immediata possibile soluzione per chi si trova in difficoltà. Viene così concesso un prestito a un tasso d’interesse superiore al cosiddetto ‘tasso soglia’, rilevato ogni tre mesi dal ministero dell’Economia e delle Finanze e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che si calcola aumentando del 50% il tasso effettivo globale medio (TEGM) relativo ai vari tipi di operazioni creditizie.

Il Fondo di solidarietà

Lo Stato sostiene e incoraggia chi decide di opporsi al racket. il Parlamento ha adottato una serie di norme basate sul principio del risarcimento per tutti coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per combattere il racket o di smettere di pagare il ‘pizzo’. Primo strumento per l’attuazione di tale principio, l’istituzione del Fondo di solidarietà per le vittime del racket (poi unificato con quello per le vittime dell’usura), grazie al quale chi ha subito, per essersi opposto agli estorsori, danni alla persona o alla propria impresa può ricevere, a titolo di risarcimento, un’elargizione che gli consenta di riprendere l’attività.
La materia è delegata al Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura nominato, su proposta del ministro dell’Interno, con decreto del Presidente della Repubblica, previa delibera del Consiglio dei ministri tra persone di comprovata esperienza nell’attività di contrasto al fenomeno delle estorsioni e dell’usura e di solidarietà nei confronti delle vittime.

La rete di sostegno sul territorio

In ogni prefettura è  presente un referente, pronto a fornire informazioni e a dare un valido sostegno nella preparazione della domanda per accedere al Fondo di solidarietà
La legge prevede che le associazioni Antiracket e Antiusura e che prestano assistenza alle vittime del racket siano iscritte in un apposito elenco tenuto dalla prefettura della provincia in cui operano.

Di seguito le disposizioni in pdf

ministero_interno_modalita_compatibilita istanze legge 108 96 e 44 99