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CATANIA – Raffica di condanne nel processo, rito abbreviato, che vede alla sbarra alcuni esponenti del clan Mazzaglia di Biancavilla accusati di estorsione ai danni di una ditta di pompe funebri. L’imprenditore Luca Arena è diventato testimone di giustizia e con le sue dichiarazioni ha inchiodato i suoi aguzzini, arrestati nell’ambito delle due inchieste Onda d’Urto e Reset. Le pene inflitte dalla Gup Giuliana Sammartino hanno superato, in alcuni casi, le richieste del pm Andrea Bonomo. Fabio Amoroso e Gregorio Gangi sono stati condannati rispettivamente a 8 anni di reclusione e sei mila euro di multa. La pena più pesante è nei confronti di Alfio Ambrogio Monforte: 10 anni e 8 mesi di carcere e 16 mila euro di multa. 10 anni di detenzione e 10 mila euro di multa la condanna nei confronti di Vincenzo Monforte. 9 anni e sei mesi di reclusione e 10 mila euro di multa nei confronti di Vincenzo Panebianco. Carmelo Vercoco è stato condannato a 8 anni e 8 mila euro di multa. Alfio Muscia, invece, a 6 anni di reclusione. Gli imputati sono stati condannati in solido a risarcire le parti civili costituite: la famiglia Arena, l’associazione Antiracket Libera Impresa, l’associazione Obiettivo Legalità e il comune di Biancavilla.

Fonte del servizio LIVESICILIA catania

a cura di Laura Distefano