C. legalità. lottare per essere liberi

Anche quest’anno l’Associazione Antiracket Libera Impresa e l’Associazione Nazionale Magistrati di Catania ha organizzato la terza edizione  “Coppa della Legalità”.

L’incontro con i ragazzi si è tenuto il 22 Ottobre 2015 al Liceo scientifico E.Fermi di Paternò, al quale hanno anche partecipato alcuni studenti del Liceo Linguistico F. De Sanctis. Durante l’ora della legalità, sono stati affrontati alcuni temi di rilevante importanza: dal forte valore della Costituzione Italiana fino al diffuso fenomeno del pizzo. Gli studenti erano seguiti dai Comandi Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Questura di Catania. Un incontro molto interessante e formativo dove i ragazzi, grazie ai loro interventi, hanno animato l’assemblea. Lo scopo dell’Associazione è quello di sensibilizzare i giovani ad abbracciare il tema della legalità. Ma cos’è la legalità? Facendo un veloce giro su Internet è facile trovare la sua definizione. La legalità è il rispetto delle leggi vigenti in un determinato stato, raccolte nei codici, inoltre essa è un’esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune. Ma in realtà è qualcosa che va oltre la sola osservanza delle leggi. Legalità sono quei beni confiscati alle mafie e destinati a uso sociale, sono il pane, l’olio, il vino, la pasta che produciamo nelle terre confiscate alle mafie. Essa, quindi, non è solo rappresentata dai magistrati e le forze di polizia, a cui dobbiamo riconoscenza e rispetto.

La legalità deve essere realizzata da tutti noi. C’è una profonda relazione tra la legalità e Costituzione, quest’ultima infatti è all’origine della legalità del nostro Stato. Non dimentichiamoci che si tratta di un documento risalente al 1948 ma ancora molto attuale. Proprio per questo, in occasione dell’ora alla legalità, è stata divisa agli studenti una copia in bilingue (Italiano e Inglese). Il compito di noi giovani,adesso, è quello di applicare i consigli dati dalle magistrature nella vita di tutti i giorni. Partendo dalla nostra vita scolastica, contro il bullismo o dicendo “No” alle droghe, fino a formare il buon cittadino italiano che non ha paura di denunciare il pizzo e che va contro la mafia. Bisogna proprio cominciare dalle scuole perché è qui che si trova il futuro dell’Italia. «La mafia teme la scuola più della giustizia. L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa» diceva Nino Caponnetto.

Francesca Cavallaro